sabato 14 marzo 2020

IN VIDEO SIAMO TUTTI PIÙ BRUTTI

Ripensiamoci per quello che siamo, tutto può cambiare in un minuto, la nostra ricchezza è dentro di noi, non ci serve poi molto, siamo qui, ed è già una dichiarazione d' amore. 

Ripensiamo al valore del giorno, del sole, delle stelle, di un bacio, di un abbraccio, di uno sguardo, di una parola, di un sorriso, una telefonata o di un nome. 

Ripensiamo che dalla precarietà può nascere la bellezza. In questi giorni scrivo, studio, correggo compiti, leggo, scrivo, studio, rispondo alle mail, invio mail, messaggi, ricerche, lavoro. 
È ovunque la filosofia smart working, per me è un modo abituale, anche se mi mancano molto gli sguardi, i confronti diretti. 

Le cose bisogna sempre chiamarle con il loro nome. 
Diventerò una luddista, forse, è troppa questa tecnologia per me che ho bisogno di sentire il rumore del mare, se non fosse che tutta questa tecnologia oggi ci permette di rimanere in contatto, ci fa sentire aggiornati, ci fa sentire vicini (ma in video siamo tutti più brutti).
Farò gli onori ai tecnici, agli informatici agli ingegneri, ma sono sempre i pensieri a vincere le distanze, e questi non si fermano mai. 

A volte mi viene da piangere, poi penso a chi sta peggio di me, e cerco di darmi da fare. Penso sempre al valore delle cose, a quello che eravamo, a quello che è cambiato, a quello che ritornerà, a quello che ci farà sentire più forti, più veri, più realistici. Ognuno ha il suo modo, c'è chi fa flash mob alla finestra e canta per il vicino, chi disegna arcobaleni, chi scrive poesie e guarda foto in bianco e nero, il tempo di una canzone, e il ritornello ha il sapore un po' sfocato delle cose che sbiadiscono e rubano il cuore. 
Ed è così che lo capisci, dalla fragilità può nascere l'amore. 



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