mercoledì 22 maggio 2019

FILASTROCCA DEI GIORNI TRISTI

Correggo compiti, cancello errori, 
la i senza e, la e senza a, 
cancello quello che la felicità non mi dà. 
Correggo il tempo, ma non lo trovo, 
correggo il cielo se non è un volo, 
cancello la luna quando piange,
la cerco con lo sguardo, 
correggo quello che non c'è,
le lacrime della sera, la luna nel mare, correggo il sapore di sale. 

Correggo verbi, parole non scritte, 
correggo frasi che non vanno dritte. 
Cancello il di piú che nel contesto stona, correggo il ritornello che nel cuore risuona, è come un sussurro o una promessa, 
è tutto quello che mi fa girar la testa. 

Correggo un fil di poesia, 
una penna rossa e un soffio sottile, 
è come un bacio di carta, 
sul cuore che canta, un rosso di labbra, 
un tocco gentile.

Correggo i giorni perduti, le lacrime perse, 
le scarpe consunte, le facce ormai spente. 
Correggo i momenti sprecati, 
i verbi al passato, i tempi all'unisono, 
le concordanze dei giorni,  
solo un sorriso. 

Cancello quello che ti fa soffrire, 
le stagioni del tempo, 
il pianto del cuore, un soffio di vento. 
Correggo i tuoi drammi, 
cancello i tuoi lividi, 
con i fiumi di inchiostro coloro
i tuoi limiti, 
e il resto che resta e che incorretto non è 
lo stringo nel cuore, lo tengo per te.  




martedì 21 maggio 2019

STANCHEZZE

C'è una stanchezza che non è solo quella degli insegnanti a maggio. 
È una stanchezza diversa, che coincide con la verità. La stanchezza dei grandi è diversa da quella dei bambini. Quando hai questo tipo di stanchezza qui, non c'è nulla da fare, significa che sei cresciuto. 

I bambini quando sono stanchi fanno i capricci, ma tuttavia potrebbero continuare a giocare all'infinito, e tutto per il solo piacere inconsapevole di essere, di esistere. Per i grandi no, per i grandi è diverso.
Non bisognerebbe mai perdere quella leggerezza lí, quella dei bambini, qualcosa di bello da fare, qualcosa di buono da mangiare, qualcuno di amato da abbracciare. 

La stanchezza dei bambini si auto-annulla, si azzera, ricomincia, si dimentica. Si scarica alla sera, è nulla ogni mattina, con la luce del sole.
 Quella dei grandi invece è una stanchezza diversa, non si dimentica, a volte neanche si manifesta, ti resta dentro, era lì ad una festa di compleanno, ad una seduta di laurea, in fila all'ufficio postale. Ti rende triste, ti lascia assorto.

È una stanchezza che nasce dagli occhi quando hanno troppo visto o troppo sofferto, quando hanno troppo amato o  troppo sognato, quando hanno troppo temuto o sbagliato nei tempi, nei bilanci, nei programmi, o in nulla, è così e basta, e dire che non c'è una stanchezza precisa, ognuno ha la sua, bella e buona e giusta, o ingiusta, perchè non tutte le stanchezze sono giuste.

È una stanchezza che nasce dal dolore, mai dalla felicità. Non si può essere stanchi della felicità, al massimo non la si comprende per davvero, è come per Chiara Ferragni che affitta Gardaland ma poi va in giro in bici,  la stanchezza dei grandi non si sa, ma ha qualcosa che ha a che fare con la vita, e fa un po' male al cuore. 

Il tempo che passa, quello che porta con sè, quello che abbiamo perso, quello che eravamo e che non siamo più, quello che volevamo fosse il mondo e invece è tutta un'altra cosa, quello che faresti per cambiare le cose e non si può, le parole non dette, quelle sprecate,  perchè la vita è sempre troppo grande per i sogni di chi non sa ancora cosa significa crescere. 

Ci sono stanchezze che fanno profondamente soffrire.
Altre no, altre insegnano, altre le assapori, altre ti dicono cosa ami. E vorresti inseguirle all' infinito. 
Le stanchezze lasciano impronte sui volti della vita, scavano rughe lì dove c'erano attese, riempiono silenzi di verità, ma insegnano il senso delle cose, gli sguardi veri sulle parole importanti, quello che sei, la musica che hai dentro, quello che resta fuori, quello che porti con te, la misteriosa permanenza dell'amore, nella corrente mai ferma della vita. 




domenica 12 maggio 2019

LONTANO

Oggi ho nel cuore
una vaga malinconia
sento il vuoto
delle cose
lontano
non significa nulla
lontano per il cuore
non esiste
è solo una parola che
non ha chilomentri
non ha tempo
non ha confini
ho chiesto alla pioggia
un canto di culla
per te
ti sento vicina
come non mai

venerdì 10 maggio 2019

CANTO DI MAGGIO

Quest'anno non è venuta
primavera
mi aspettavo di incontrarla
nel tepore dei prati
tra gli sprazzi gioiosi di
cieli di fiori
vestita a festa
dal profumo di zolle
invece maggio
era triste
maggio era un pianto
di rose
un lamento
di tenerezza pieno
un'assenza dolente
di giorni che non sono più
ho visto il grano crescere
i campi farsi silenzio
maggio era un saluto
un congedo
un canto d'amore

mercoledì 8 maggio 2019

NUVOLE STASERA

Dov'è il cuore? Il cuore è in un sacco di posti, ma è solo in alcuni che vive davvero. 
Ancora le nuvole scrivono le parole più belle stasera.
Per te.


Riparo il cuore
cancellando le cicatrici
il tempo della lontananza
è un ricordo sfocato
un giorno incompreso 
nella luce del sacro 
che ogni mattina 
ci ricorda 
cos'è l'amore



martedì 7 maggio 2019

TRENI

I treni vanno e vengono. Ma non sono mai vuoti. Anche un treno senza passeggeri ha la sua storia.
Quello che conta dei treni è che vanno sempre verso qualcosa. Per qualcuno si chiama "casa", per altri è un "incontro", per altri ancora "destino", ma un percorso non è mai solo un viaggio.
Quello che conta dei treni è che ci sia sempre qualcosa di importante alla fine della strada, qualcosa che valga tutti quei chilometri, tutti quei binari, tutte quelle stazioni. E che, a fine percorso, sia lì ad aspettarti.
I treni insegnano che le lacrime non possono fare nulla. Non cancellano il percorso, ma riscaldano il ricordo.
E il cuore lo sa.
I treni raccontano un po' l'amore, alla fine.
Perchè quando le porte si aprono e si chiudono, tra la folla in partenza e in arrivo, lì lungo quei binari, c'è solo una persona, tra tutte, che vorresti fosse lì, solo per te.

domenica 5 maggio 2019

PER TE

Voglio ricordarti come sei sempre stata,
come un giorno d'infanzia, nel telefono della domenica mattina, nella tavola apparecchiata lì dove si stringono le dolcezze, una presenza vigile, forte e gentile.
Siedo alla tua tavola e non ho parole, e rivedo la luce di un tempo, quel vivere che mi pareva eterno, quella casa che esiste ancora, solo per me.
Il dolore che parla sopporta, il dolore che piange è muto. Non posso dimenticare, nulla, non dimenticherò. Te ne sei andata via, troppo presto, non mi sembra possibile, non mi sembra neanche vero. In silenzio, con dignità, coraggio. Sei con me in ogni soffio di vento, che tutto lascia e niente porta via.

sabato 4 maggio 2019

PIOVE

Piove sulle rose di maggio,
sui nostri cuori,
sui giorni passati.
Piove sul
silenzio
sui pensieri
sulle strade
sui tuoi sguardi
che non so
lasciare
piove su tutto quello
che non ti ho detto
lì dove si fermano
le tristezze
e l'amore
è per sempre
ho appoggiato l'orecchio
sul tuo cuore
e ho sentito il mio 


mercoledì 1 maggio 2019

GIORNI

Un pianto, nonna 
un pianto 
mi ha lasciato un dolore 
mesto di giorni lontani 
La strada finiva sempre 
dove tu indicavi 
all'ora tarda 
che non comprendevo 
incrocio dell' oggi 
e di ieri
ed ora non siamo 
che lo spazio di una giovinezza 
antica, 
le pause dell'orologio 
allo scoccare delle ore
i silenzi 
vicino al fuoco spento