martedì 31 luglio 2018

SCALA DI SOGNI

Ho costruito una scala di sogni, come un filo fatto di tanti aquiloni. Su ognuno ho lasciato qualcosa, una parola per te, una lacrima in piú e una che non ti lascerei mai, un respiro, uno sguardo, un incontro, un racconto, un soffio di vento, un canto, un incanto.
Ho lasciato i pensieri brutti, le tante veritá che mi legano a terra, e su questo mare fatto di onde che danzano ho scritto la mia scala di sogni, che viaggia nel vento, e arriva fino a te. Qui ogni aquilone é un piccolo volo.
Ci sono voli che sono parole, altri che sono canzoni, altri ancora che sono silenzi, e allora é il cuore a volare, e lo impari nel vento, mentre intanto le onde vanno e vengono, e cambiano il mondo un po' di piú. "Noi non ci ruberemo", dicono i bambini per non perdersi l'un l'altro. E non ci ruberemo lo dicono i grandi nel mare della vita, quando in volo aggiungono un pensiero di piú, e legate alle veritá della terra lasciano al vento le cose che durano per sempre, nel cielo blu degli aquiloni, dove i battiti del cuore volano e sono piú grandi e fanno un unico grande cielo. E allora ti dico che l'amore é un volo piú alto, e che il tempo dei sogni é un filo legato alla terra, libero tuttavia di sfiorare il cielo, con la poesia che mi riporta ancora e ogni volta a te.

mercoledì 25 luglio 2018

ISOLA

E poi l'ho capito sai che ogni giorno diventi grande un po' di piú, ogni volta é una nuova verità, e dire che non bastano mai, quelle che impariamo e ci restano dentro. Succede quando capisci che il tempo non é mai solo un'idea, e che tutto quello che contiene é troppo grande e troppo veloce, anche se gli occhi non hanno altri spazi, e le mani starebbero lí a stringerlo per ore, o per sempre. Cosí, con qualche lacrima o nuova veritá, si cresce. Si cresce con una ruga un piú, con uno sguardo nuovo, con un sorriso diverso, che dire dolceamaro é come dire piú maturo, se la maturitá é quella cosa che ti apre gli occhi e li fa piú piccoli, ma ti insegna gli sguardi piú profondi. É sempre stata una questione di spazi, del resto. I bambini non sanno cosa sono i limiti, guardano il mare e si perdono nei puntini blu. I poeti cercano l'orizzonte, e inventano mondi di carta, ma poi in una parola scoprono l'infinito. Sono gli spazi che delimitano i confini. Sono i confini che rivelano l'etá. Cosí negli spazi enormi di questa cittá mi sento piccola piccola, ma é nel cuore delle cose che mi scopro grande e piú forte. Forse perché la vita é un oceano e spesso perdiamo la rotta e sbagliamo destinazione, ma nel mare della vita c'é sempre un'isola che segna la meta e l'approdo, ed é bello pensare che ovunque sei, la mia isola sei tu.

domenica 22 luglio 2018

SOGNO

Ci hanno sempre letto le fiabe prima di andare a letto. Forse perché le cose belle addormentano. Addormentano gli abbracci, le parole dolci, i pensieri felici. La veglia invece é il momento della veritá, della riflessione, della vita che irrompe.
Il difficile non é portare la poesia nella vita, ma far sí che questa resti nelle cose, resista alla vita stessa, che la vita non la muti, non la spenga. Quanti chilometri abbiamo percorso, quanti ce ne siamo lasciati dietro, quanti passi, sguardi, fermate ci aspettano, qui dove la terra conserva la sua storia, e si incrociano i sentieri di tutti, gli attimi di un istante, le parole che portiamo con noi, e che non diciamo mai. Non é sempre semplice cercare la poesia, soprattutto quando la vita racconta altre storie, insegna.
Eppure c'é, ed é la poesia che salva, abbellisce, rasserena, dona un senso. 
É il canto delle cicale nelle sere d'estate, il volo leggero delle lucciole, lo zucchero filato sulle mani dei bambini, che ti si appiccica un po' sulle mani e sul cuore. 
É l'ombra silenziosa dei palazzi, dei paesi, che ci raccontano altre veritá, e ci dicono che non siamo poi tanto soli, se tutto resta lí dove sappiamo ancora sentire o cercare. Forse perché le cose belle quando siamo felici addormentano, e allora vorrei chiudere gli occhi e dormire un po' per continuare a sognarti.

sabato 21 luglio 2018

ONDA

Dell'onda, un'onda e un'altra onda,
che cosa sei mare, se non tempo che passa, eternitá infinita, mormorio di parole non dette, pensieri portati nel vento.
Qui dove le ore si allungano sulle cose, dove vediamo l'ombra del giorno farsi un po' piú lunga, ritroviamo i passi da bambini, il sapore di un'estate, 
forse un porto, un approdo, un ricordo, il calore di un sorriso, il conforto di un pensiero.
É su queste spiagge che impariamo a crescere, e a capire, a guardarci indietro, e a scrutare l'altrove, qui dove non ci sono muri su cui il tempo lascia impronte o scolora. Scolorano queste orme che cambiano forma e direzione, rallentano o fanno un passo in piú, che pure si riconoscono, perché il sole é nuovo ogni giorno e ogni nuova onda porta con sé il rumore della prima. Scolorano queste nuvole, che seguono i capricci del cielo e che pure sanno brillare di una luce nuova, e che sono come certi sguardi, che hanno l'azzurro dei temporali, e il calore delle parole gentili. 
Non scolora questo cuore, che sa che deve portarti dentro per battere di piú, o forse sí, scolora anche il cuore, ma solo perché l'amore é quella cosa che non ti basta mai, e se la vita a volte ruba i colori, ci sei tu che li sai accendere e inventare.

giovedì 19 luglio 2018

E l'amore
non poteva finire

Vorrei crescere nel vento
E fare come i fiori


domenica 8 luglio 2018

<<La mente di un'adolescente è fertile -scrive la Tesio-ma solo perchè usa come fertilizzante la merda>>. Piú che quella di un'adolescente, direi che fertile é soprattutto la mente di una donna, e per fertilizzante intendo tutta quella dose di insicurezze, tristezze, paranoie, che ci portano ancora una volta a fare i conti con noi stesse, sperando di essere meglio, o forse no, non é ancora così. Si sa, piacersi é una conquista in cui entrano dinamiche particolari, un po' di testa, un po' di cuore, un (bel) po' di paranoie, che quelle non mancano mai.
Io per esempio, credo che non mi piaceró mai, e dire che mi piacerebbe non vedermi sempre "troppo" in alcuni punti e "meno" in altri, troppo piatta, troppo morbida, troppo bassa. per nulla sofisticata, troppo a tema, troppo fuori tema...si sa che la testa di una donna è fertile, ma il piú delle volte scegliamo il fertilizzante sbagliato. E ci abbiamo messo anni e anni di paranoie -e stress- per arrivare a questa consapevolezza che ti fa sentire una trentenne con qualche sogno in piú e (dolceamara) verità. A nulla sono serviti i complimenti. Meno che mai i selfie. Ancora peggio i consigli delle madri. Forse lasciare il cuore nelle cose...la vita delle persone. Il tempo che passa. La vita che dice, racconta. Crescere.
Allora capisci che non conta portare in giro un bel vestito (e portarlo bene) se sotto non vi è un cuore che batte per le cose piú vere, che non è un filo di mascara a riempire uno sguardo, e che negli occhi della gente ci puoi trovare quello che sono davvero, ma solo a guardar bene, o a cercare in loro il tuo stesso sentire. Allora capisci che la bellezza é qualcosa che riempie il viso di rughe, gli occhi di lacrime, le labbra di parole gentili, gli abbracci di baci e che tutto quello che resta fuori non é amore nè vita, e la vita è troppo grande per racchiuderla in un tacco 12, o in un ombretto sfumato troppo presto.
E allora, se quello che sento é vero, mi piaccio.

venerdì 6 luglio 2018

UN BACIO

Un bacio,
come spieghi un bacio, non puoi spiegare un respiro, un brivido, un sogno, un incanto, un incontro.
Scambiarsi la vita...
quando l'amore diventa poesia.

lunedì 2 luglio 2018

POESIA

L'amore é
luce rivelata
Vorrei dirti il tuo sorriso
e vivere tra i fiori