domenica 29 aprile 2018

GRANDE

Non si cresce in un giorno, in un anno, in due anni.
Si diventa grandi in istanti, in attimi racchiusi in un battito di ciglia, e niente piú è come prima, e tutto è diverso.
Di quanti istanti è fatta la vita di una persona, quanti attimi sono racchiusi nel cuore di un uomo, un fiato spezzato, una lacrima, uno stupore o meraviglia.
Non so quanti anni definiscono un giorno, o quanti giorni fanno una vita. Quanti sono i percorsi giusti o le strade sbagliate, o forse sono io che non so camminare il passo dei forti, dei grandi, dei coraggiosi. 
Il passo degli eroi è il passo sicuro sulle strade del tempo, senza girarsi, senza voltarsi, senza fermarsi a guardare indietro. Io invece se mi fermo ci lascio il cuore, se mi volto piango, se mi guardo attorno è perchè voglio solo sguardi limpidi e profondi. Se la vita é un gioco di incontri, di strade, di momenti giusti e occasioni perdute, il mio stilnovismo sa che la poesia nasce lì dove iniziano i tuoi occhi. Dove il tempo muta la forma ma non la sostanza, dove tutto cambia eccetto che l'amore.

giovedì 26 aprile 2018

E poi c'é il mare, e lui lo senti.
Come un canto lontano, un pianto antico,
un incontro di sguardi, un passo, un soffio di vento. 
Ti resta dentro, la corsa di un bambino, un'ombra che si fa più lunga, un castello di sabbia lungo la riva.
Le vette troppo alte fanno mancare l'aria.
Guardarsi negli occhi é un respiro profondo. 
Guardarsi negli occhi é
vedere il mare.

domenica 22 aprile 2018

DESIDERIO

É la notte delle stelle cadenti di primavera,
quelle che brillano, e si fanno cercare con gli occhi all'insú. Non lo sapevo, per me le stelle cadenti ci sono d'estate, nella furia d'agosto, e poi a dicembre, come un pianto gentile, nelle notti fredde dove tutto il calore é racchiuso nel cuore. E invece no, le stelle cadenti ci sono anche in primavera, lassù, nella luce argentea degli sguardi che sussurrano parole d'attesa.
"Sono le stelle che cadono" dicono i bambini "e se cadono allora cadono in testa". Certo, se fosse così, farebbero un tonfo e tanta confusione, e magari anche un po' di dolore, come tutte le cose che colpiscono, e lasciano il segno, e fanno rumore. In realtá più che in testa, le stelle cadono nel cuore, ed é lì che fanno male davvero, come tutte le cose che colpiscono e lasciano il segno, e fanno rumore. É qui che le lacrime hanno la scia delle stelle, e i sentimenti sono luce.
Non ha voce il cuore, meno che mai silenzi. Qualche tonfo, tanta luce.
Ha soltanto un cielo, forse un desiderio, fatto di stelle e di sguardi, ed in tutta questa luce ci sei tu.

sabato 7 aprile 2018

LETTERA

Scrivo questa lettera per dirti che non mi fermerò alle apparenze. Per dirti che se posso guardarti negli occhi, é solo perché i tuoi sono lo specchio dei miei. Perché so che questa vita é fatta di incanto e dolore, e che non sarò mai veramente grande se non impareró a comprendere la voce del cuore, del tuo cuore. E così ti guardo negli occhi, e cerco di capire il senso di uno sguardo. ll perché di quel silenzio, di quella ruga, di quel sorriso a metà. Cosa ci portiamo dentro, cosa ci cambia, cosa ci fa male davvero, cosa abbiamo messo da parte, quanti sogni, quante lacrime, quanti gesti stretti dentro a scaldarci nel petto e poi lasciati nel vento. Forse perché ognuno ha la sua storia da raccontare. Forse perché la storia di ognuno é fatta di cicatrici e qualche lacrima, ed é come un lungo silenzio, nel quale l'accenno di una via si nutre di giorni nuovi e raggi di sole, magari di un sorriso, un abbraccio, un gesto gentile...un piccolo raggio di luce che all'improvviso mi riconduce ancora una volta a te.

lunedì 2 aprile 2018

ME STESSA

C'é la Pasquetta di chi va al mare o in montagna.
La Pasquetta di chi riempie un cestino da picnic, e vi butta dentro l'allegria di un giorno di festa con gli amici, in famiglia, un giorno da passare all'aria aperta, all'insegna della spensieratezza, un ritaglio di tempo nella quotidianeitá dei problemi, delle abitudine, evasione, sprazzi di sole, di cielo, di amore.
C'é poi un'altra Pasquetta, ed é quella di chi vive questo giorno come un altro. Di chi non va nei ristoranti, di chi non esce con gli amici, di chi é solo, lavora, non sta bene. Ci ho messo forza e qualche anno a capire che la vita non é mai uguale per nessuno. Per capire che il percorso di ognuno é fatto di così tante strade, che nessuna ha così valore se non quelle che ci ricongiungono a noi stessi. Ogni realtà ci lascia un amore e un dolore, l'ho capito. Come un ricordo, nella percorrenza e infinita mutevolezza delle cose, che lascia un sorriso ed una lacrima. Lo sento che é così, così come so che tutto quello che conta é sentimento, ed é solo questo che ci fa umani e vincitori. Io che ho fame di verità, voglio solo cose autentiche nella mia vita. Un sorriso, un pianto, un abbraccio, un sogno, un bacio, un lamento, non potranno mai essere nulla se non sono verità, ed hanno sapore. Ed é per questo che darò a tutto il valore che merita, per non sprecare nulla, per non perdermi, per non svendere un' emozione nella quale so di mettere tutta me stessa. E così penso al rumore che ci portiamo dentro, ogni giorno. Al rumore che facciamo tutti, mentre siamo vicino, mentre siamo lontani, e che é vita biologica, un automatismo, il battito del nostro cuore. Penso al ritmo dei cuori di ognuno, al mio, che a volte batte troppo forte e fa troppo rumore, e dire che fa male, come ogni volo che vuole essere amore e verità, e dire che a volte un'ala si spezza, vola più giù, fa cadere, ma il cielo della vita insegna a crescere, e tutto il blu di questo cielo insegna ad essere, ma solo se si ama davvero.
Ed io, in questo cielo di Pasquetta, mentre c'é chi festeggia e chi riflette, sento che quello che conta é qui, nel mio cuore, lo porto con me, perché é qui che io sono ancora e sempre me stessa.