lunedì 24 febbraio 2020

A CARNEVALE, PER SCHERZARE

I vestiti di Carnevale. Erano belli, erano tanti, erano enormi, erano i nostri: i vestiti cuciti a mano o della  giochi preziosi, di diverse forme, misure, taglie, colori, originali e imitazioni, visti in tv, o dal cartolaio, puro poliestere o 100% elastina con riverberi ed iridescenze tutto prurito, ma li abbiamo portati a metà tra il sogno e la dignità.  Carnevale vecchio e pazzo, Carnevale da bruciare, Carnevale da spruzzare. Eravamo in tanti, tra stelle filanti e coriandoli, e schiume appiccica-capelli e rossetti sbavati sulle guance messi da mamme spiritose, improvvisate Gauguin...l'effetto era estemporaneo, ecco un Arlecchino un po' retrò, una Colombina Moira Orfei, il clown stile Hit da baci e abbracci. Ma dove sono finiti quei giorni? 
Dove le mascherine? "Quando togli la maschera resti nessuno...", faccio il verso a mo' di chiosa a Pirandello, ma c'è una maschera di Carnevale per i tanti grandi- nessuno?

Eppure, quanto abbiamo sognato il Carnevale chiusi in quei vestiti, coperti da quelle mascherone drenanti -anti respiro- detergi viso - anti fiato- anti tutto e quegli abiti che - scegli o il cappotto sopra o i vestiti pesanti sotto- e per il freddo più che una ballerina in calzamaglia aderente sembravi l' omino michelin. Quanti carri a tema, quante - senza saperlo- umiliazioni! Siamo stati supereroi, funghi, foglie, fiori, fiorellini e frutti di bosco -poco convinti- delle nostre mamme e maestre (nasce da qui il verso "tu fior della mia pianta percossa e inaridita..."), siamo stati astronauti, e personaggi della bella e la bestia, e ancora principesse, fatine, power rangers, tante sailor moon e poi pirati, dragon ball, daitarn, cavalieri dello zodiaco, eroi malandati del nostro tempo andato, eroi tragicomici dei '90 e i 2000, eroi chissà, ma forse veri sognatori e grandi sognatrici di un mondo a colori, un mondo unico, quello che si ripete ancora oggi per i bambini di ogni giorno, ma che per noi non sarà mai più come il nostro. 

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