sabato 26 gennaio 2019

SOTTO IL CIELO DELLA CITY

Cosa ti lascia dentro la città? Cosa ti conquista di quella bellezza un po' scomposta, armonia di passaggi, di turni, di percorsi, di passi, anonima ospite, estimatrice di sogni, regale allettatrice? Cosa ti resta dentro? Forse la frenesia delle strade, i biglietti della metro, le luci, i colori, le corse che vanno avanti e dietro, l'anonimato della folla, sotto un cielo di stelle e anonime comete. Quanto resti te stesso in città, quanto ti perdi, quanti cieli ha la luna, quanto cielo rubano i grattacieli? 

È bella la città, è libertà, vita, gioia, modernità, progresso, è una pausa da se stessi, dalla vita di sempre, dalle paure, dalle preoccupazioni.
In città si è davvero, si è se stessi al livello superlativo, ma senza fronzoli, senza orpelli, senza riflettori, soli tra tanti, se stessi e il proprio cuore. In paese basta guardare per ritrovarsi. Un balcone, un giardino di fiori gialli, un gatto assonnato, una vecchia sull'uscio di casa. 

In città no. Le luci ti riflettono, i suoni ti rispondono. In paese il silenzio è un modo di essere, in città è una condizione dell'anima, come quando gli occhi prendono il colore del cielo a forza di guardarlo, devi sentirle certe cose, se no non funziona. 

Mi piace la città, è la potenziale alternativa alla vita di sempre, è l'alleata contro la quotidianità, è lì che ti seduce con le sue possibilità, il suo passo veloce è una corsa incontro al tempo, alla vita, al domani. 
Mi piace la sua energia, la sua confusione, la sua forza, la sua accoglienza a tratti impacciata, troppo seriosa, troppo grande, troppo chiccosa. Io sono lì, una turista per caso che si sente a casa e a volte un'estranea, è bello essere un viaggiatore, c'è tempo per vedere, per capire, per comprendere. 

Mi piace la city che ti assorbe e ti incanta, le vie dello shopping e della modernità, mi fanno sentire come una tessera in più di un mondo irreale, bellissimo. Ma poi, oltre la city, all'improvviso ci sono gli angoli che ti sorprendono. I posti silenziosi della vita di sempre, dove qualcuno va in edicola a comprare il giornale, o cammina mano nella mano con un bimbo. Si aprono oltre le porte di un autobus. Oltre i fili del tram, oltre le insegne pubblicitarie. 

Sono i posti che ricordano i film in bianco e nero. Come questi, con la loro eleganza e dignità, sanno di veritá, commuovono. Qui il sole ha il sapore della metropoli e l'autenticitá delle cose discrete, quelle che non abbagliano ma riscaldano, quelle che sanno parlare e ogni volta mi fanno pensare a te.





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