mercoledì 23 gennaio 2019

COME DARWIN NULLA PUÒ

Si dice che l'intelligenza sia l'abilitá di adattarsi al cambiamento. In questo senso credo che io sia la negazione vivente del principio deterministico di Darwin.

Non é che non apprezzi i cambiamenti, anzi, ci vuole un bel coraggio a lasciarsi coinvolgere dai tempi moderni, secoli e secoli di evoluzione hanno tirato fuori solo il meglio. Eppure sono un'inguaribile romantica con un cuore antico e una buona base di malinconia e catastrofismo.

A me i cambiamenti fanno paura, mi intristiscono, e per cambiamento non intendo un taglio di capelli troppo scalato o troppo corto, un viso diverso, una taglia in più.

I cambiamenti che mi fanno paura sono quelli che mi portano via le cose cui mi affeziono, quelle che amo, quelle che mi fanno sentire a casa. Un binario vuoto. Una casa chiusa, un soffio di vento. Delle foto in bianco e nero.

È come ascoltare la voce dell'anima e sentirne il lamento, il canto, il pianto, il rimpianto, e poi non basta la consapevolezza del mutar dei tempi e della sorte - non a caso Lorenzo il Magnifico cantava con squisito sapor umanistico "oh che bella giovinezza che si fugge tuttavia"- i cambiamenti mi intristiscono a prescindere, sono un qualcosa che mi restano dentro, che fanno luce sulla realtà delle cose, che dicono quello che siamo, quello che conta.

Il panta rei, il tutto che scorre, il fiume in cui non ci si bagna mai una seconda volta. C'è sempre un vuoto, nel divenire continuo. Un probabile non diventato possibile, un possibile non realizzato, un amore non dichiarato, un posto mancato, un posto del cuore, un luogo che manca, un luogo che resta. Quanti posti conoscono gli occhi senza averli davanti davvero.

Sono luoghi dell'anima, e tutto quello che non é più, è ricordo. Perciò dico che sono una malinconica romantica a tratti fantasiosa a tratti catastrofica.

Perché in tutto questo mi piace pensare che ogni tanto nel mondo che ci sfiora e che scorre all'improvviso tu ci sei e sorridi, e che per tutto quello che cambia c'é un cuore che resta, che ascolta, e che sa vivere e ritrovarsi ancora e per sempre in un abbraccio.


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