domenica 17 luglio 2016

PAOLO VALLESI NON ME NE VOLERE


Ho sempre pensato che essere onesti, fare il proprio dovere, rispettare le regole, impegnarsi per qualcosa di giusto rendesse immuni dall'errore, dalla sofferenza.
E invece non è così.
La vita con tutte le sue storie ti viene a trovare lo stesso, e tu devi guardarla in faccia ed affrontarla con quel bagaglio di valori, di esperienze, di conquiste, di sconfitte, di sentimenti ed emozioni che hanno contribuito a fare di te quello che sei.
Ho sempre pensato che ci fosse un modo per evitare il dolore, chissá, magari la saggezza, la filosofia, l'amore degli affetti più veri, la religione, gli interessi, le passioni, vero rifugio e consolazione nei momenti più difficili, ma non è così, perchè il dolore è una costante della vita, e non puoi farci nulla, perchè per quanto tu possa essere preparato ad "anestetizzare" le emozioni, per quanto tu possa essere maturo e aver lasciato dietro di te un universo di valori e punti fermi costruito con cura, alla fine ti verrá sempre a cercare, sconvolgendo quell'equilibrio di certezze e dedizioni che tu avevi accumulato con tanto impegno. Non importa che tu sia preparato o meno, quanto tu sia pronto o meno, quanto tu sia stato in gamba o inadeguato. Perchè il dolore c'è e fa male, e in tutte le sue forme, ti lascia senza difese, solo e sofferente di fronte a te stesso e alla vita.
Eppure, se ci riflettiamo, il dolore ci ricorda quanto è bella l'umanitá nella sua fragilitá, bella perchè nelle nostre emozioni, nei nostri sentimenti, nelle nostre paure e nelle nostre sensazioni siamo così grandi, così intensi, così "veri", da superare la nostra stessa finitezza per qualcosa di eccezionale che siamo noi, che è in noi, e che va oltre il reale oggettivo.
Ho letto da qualche parte che l'amore esiste per mettere alla prova la nostra capacitá di sopportare il dolore, per farci sentire quanto riusciamo a tenerlo, e come, quanto è grande l'uno e quanto è intenso l'altro, e se amiamo davvero o solo a metá. È vero, quando ami soffri, il più delle volte le farfalle nello stomaco diventano preoccupazioni, lacrime, insicurezze, inadeguatezze, insoddisfazioni, delusioni, un continuo ricominciare da capo senza forse mai approdare a nulla, o mai del tutto. Ma è anche vero che è l'amore che ci salva, sempre e comunque, perchè quel sentimento magico e dolce di calore che ci fa sorridere senza motivo e ci tira fuori quella luce che irradia i nostri sguardi migliori, è sempre nella certezza, nella presenza costante delle persone che amiamo, delle cose che siamo e che fanno di noi quello che siamo, nel ricordo e nell'attesa, nella vicinanza o nell'assenza.
Niente ci renderá immuni al dolore, ci proteggerá dalla vita che segue comunque il suo corso, che sia giusto o meno.
Ma rifiutare le emozioni per paura di soffrire, per "anestetizzare"la vita e le sue sfumature per paura di un qualcosa che può prenderti al varco in qualsiasi momento è giá di per sè un errore, perchè la vita vera non la si sceglie, non la si programma, e forse sempre alla fine ti offre qualcosa.
Forse non imparerò mai ad essere "giusta" in un mondo così difficile, in un mondo dove non bastano i sogni, le lacrime, le poesie sentite sulla pelle o solo immaginate, e dove gli abbracci non durano mai abbastanza.
Forse non imparerò mai ad accettare il dolore, a mettere da parte i rimpianti, le disillusioni, le paure e le preoccupazioni, in questo mondo che pure mi ha dato tanto, che mi ha insegnato la parte più bella e preziosa di me, e della vita.
Magari non so niente, e nelle giornate di pioggia i desideri si faranno sentire un pò di più, come la stanchezza per quello che è stato.
Ma come cantava Vallesi una "forza della vita" c'è, sempre e comunque. Ed io ci credo fermamente: sempre e solo l'amore, per chi abbiamo la fortuna di avere vicino, per chi abbiamo nel cuore (l'unico posto dove esiste il "per sempre"), e un pochino anche per noi stessi. Ce lo dobbiamo forse un pò, in fondo, non vi pare?

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