domenica 20 novembre 2016

UN ASTUCCIO A COLORI

Tornare tra i banchi di scuola è bello, è bello perchè ti scopri ancora una ragazzina, pur sedendo dall'altra parte della cattedra.
È bello perchè realizzi tante cose..vedi il tempo che passa davanti a te cristallizzato nell'attimo puro e perfetto di sguardi annoiati eppure pieni di vita, e quasi ti viene da ridere, pensando a quello che prima eri tu, su quegli stessi banchi e dietro quelle stesse pagine, sui quegli stessi libri che hanno accompagnato il tuo tempo e la tua vita, lasciando in ognuno un pezzettino di te, trovando in ognuno una parte di te.
È bello perchè c'è il presente, il passato e il futuro lì di fronte a far da cornice, c'è una parte della tua vita riletta in quella di altri, e tu ti riscopri a "crescere"con un salto nel tempo, bello perchè ha tutto il sapore delle cose pulite e, per questo, preziose.
Ma, oltre ai libri, alla lavagna sporca di gesso e al cancellino tradizionale, c'è una cosa che mi affascina più di quei quaderni colorati e da riempire...e sono quegli astucci pieni di meraviglie che rendono lo studente di oggi fornito e all'ultima moda.
Astucci multi-tasking, sono pieni di tutto.
Ci puoi trovare gomme, temperini, righelli, matite, penne profumate e dall'inchiostro intercambiabile, bianchini, penne cancellabili, colori.
Ecco, io quando vedo quegli astucci così pieni e organizzati, provo un moto di nostalgia...
perchè è bello racchiudere un mondo dentro un astuccio, è confortevole, ti fa sentire al sicuro, come avere con sè quegli strumenti in mano per controllare le cose, per essere al sicuro, al riparo da sè e dal resto.
Puoi essere pronto a tutto con un astuccio così.
Non come noi adulti, che magari buttiamo una penna in borsa senza farci caso -e stiamo ore a cercarla -e poi questa viene fuori tra un'agenda e un rossetto dopo aver messo tutta la borsa sottosopra.
Non come noi che abbiamo perso la magia delle "cose che servono", che abbiamo disimparato a prepararci alle cose forse perchè la vita è un caso, e il suo imprevedibile disordine ci ha insegnato la confusione della normalitá, l'abitudine alle necessitá e alle infinite casualitá che ci lasciano impreparati (o forse troppo pronti) da buttare una penna in borsa per poi cercarla ore.
 Beh io guardo quegli astucci e sogno ad occhi aperti.
 Sogno una realtá da controllare con gli strumenti giusti, una realtá a cui vai incontro preparato, che non ti lasci insomma con il cuore sottosopra e l'emozione a fare le capriole. Basterebbe un righello per tracciare le linee giuste, un goniometro per dare alle circonferenze le degne equidistanze, un colore (meglio pastello) per incantare le sfumature, ed immergerle in orizzonti misteriosi e pieni di poesia.
 Lascerei il bianco sui fogli perchè così profumerebbero di promesse e di giorni a venire, eviterei il rosso perchè saprebbe di rimprovero ed errore, anzi no, ne lascerei una parte, come passione e sensazione, che è amare la vita e sbagliare, diventare grandi e cambiare, baciare e sognare, ma sempre con il magico candore di pagine candide e nuove da riempire.
E poi ci sono le forbici e la colla...quelle per tagliare e poi mettere a posto le cose, per ricucire ferite e cancellare gli errori, per ricominciare da capo ed rincollare le parti.
C'è tutto un mondo nell'astuccio di uno studente.
Un mondo di ricordi, per noi, e di aspettative forse sbagliate, di promesse non mantenute e fantasie dimenticate;
un mondo di sicurezze e di scelte perfette, per loro, di percorsi lineari e misurabili, senza segreti, e tutti dritti in avanti, come una lunga retta o una lunga giornata di sole.
Un mondo di magia, per entrambi, per accarezzare, in un'ora di lezione, vecchie pagine e lontane istantanee, scoprire novitá ed incantare realtá, per una volta ancora di nuovo con te.

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