venerdì 25 novembre 2016

BLACK FRIDAY

E c'è ancora uno slogan per un marketing di successo.
È finito il "fuori tutto", passata la "summer fashion week", fuori moda il "3×2", e il "terzo capo lo paghi un euro" o "scontato ti costa la metá". Ora è tempo di "Black Friday", sigla di importazione americana per designare il periodo di saldi pre-natalizi che anticipa la corsa agli acquisti che precede la festa più speciale dell'anno.
Il mercato promette, si tinge di nero e sconta se stesso, ed è giá ossessione o presunta etichetta, giá tormentone e vera e propria fissazione, giá siamo bombardati da inviti assillanti che non lasciano nulla.
E noi che abbiamo sempre bisogno di qualcosa, noi che abbiamo gli armadi pieni e scarpe e borse per ogni occasione, aspettiamo lo slogan perfetto con attenta trepidazione.
Ne abbiamo bisogno, ci servono parole belle, sigle e definizioni, ci danno fiducia, ci identifichiamo con esse perché definiscono le nostre aree di influenza, indirizzano le nostre identitá, ci buttano sotto gli occhi aspettative e possibilitá.
Eppure quest'ansia alla parola sdoganata, alla parola pubblicizzata e internazionalizzata, non è forse un triste (anche se allettante) tentativo di coprire un "vuoto"?
Non è forse una scelta di mercato che nel dirci cosa è "trendy", ci vuole in realtá incapaci di vivere le nostre individualitá senza omologarci ed asservirci ad una necessitá economica priva di significato?
E questo nostra ricerca di tutto, non è forse un "bisogno" interiore che vuole colmare? Un tentativo di riempire un "vuoto", alimentato da una societá che non sa, non vuole e non ha valori da comunicare....
Eppure fare shopping è bello, diciamocelo, a volte anche divertente.
È catartico, coinvolgente, migliora l'umore e toglie anche lo stress.
(Ma solo se la taglia dei pantaloni è rimasta quella di sempre, e la commessa per facilitarti le cose non ti propone un reggiseno imbottito, senza sapere che quello che indossi è giá imbottito). È rassicurante, perchè ti fa sentire in grado di controllare le cose, fare parte di un mondo piú grande di te, dove le vetrine che illuminano le strade sono la faccia del benessere e della modernitá, e le insegne colorate un continuo sfavillìo di possibilitá, fascinose sì, ma che tuttavia non danno calore.
Così il "Black Friday" è il giorno degli acquisti folli, il giorno in cui tutto costa poco e niente ha un prezzo.
Non hanno prezzo i vestiti, gli elettrodomestici, perfino i sentimenti sembrano pesare di meno.
Fatto sta che oggi, venerdi di fine novembre- "black friday", è giá sera, è tutto scuro e piove.
E forse è proprio questo il vero volto del black friday, del "venerdì nero" in una sera di novembre, in una sera in cui l'autunno s'increspa in malinconia e ricordo, mentre i Guns n' Roses cantano amori stretti forte e tenuti per sè, amori che si perdono in una pioggia fredda e che magari pure si rivelano, "perchè nemmeno la fredda pioggia di novembre dura per sempre".

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