sabato 3 febbraio 2018

PAROLE...PER TE

Una parola non é mai solo una parola.
E non é un caso che i linguisti per definire il segno linguistico parlino di significante e significato. Sì perché oltre all'aspetto grafico ogni segno, ogni parola ha un contenuto semantico connotativo di un proprio valore ontologico e significato valoriale di riferimento.


Ci sono parole che mi piacciono moltissimo.
Tra queste:


Emozione: dal latino emovère (ex = fuori + movere = muovere) "tirare fuori" ma anche "scuotere, agitare", è tutto ció che abbiamo dentro e che nel gioco degli incontri o incrocio di sguardi diventa appunto "emozione".


Saggezza: una parola che sembra noiosa, ma che nel corrispettivo greco ci riporta a noi stessi, in una accezione bellissima. "Sophrosyne" che in greco è la salvezza dell'anima (dal verbo sozo, "salvare" e dal sost. fren "anima"), come dire la voce del proprio cuore, della propria coscienza.


Entusiasmo: dal greco enthusiasmòs, "avere il dio dentro". È così, provare entusiasmo é amplificare una dimensione di luminosità, che ogni tanto all'umanità di tutti i giorni, anche su questa terra è concessa per un po'. 


Poesia: parola bellissima, dal lat. "poesis",  gr. "poiesis" e dal corrispettivo verbo "ποιέω" nell'accezione di "fare". Se questi individua la funzione primaria di derivazione indoeuropea del poeta quale "artigiano della parola", la radice sanscrita
 -pu riconduce all'atto della "creazione". 
 La poesia dunque è creazione, e tutto quello che è, è per forza di cose poesia...


Nostalgia:  parola poetica per eccellenza. Dal gr. "nóstos" e "algos", la nostalgia è letteralmente il "dolore del ritorno".  È il dolore per il desiderio inappagato di ritornare, un'assenza che per i greci era un viaggio, o chissà, romanticamente, un ritorno.


Desiderio: altra parola poetica per eccellenza. Dal lat. de (allontanamento, mancanza) e sidus-eris (stella) é la mancanza dolorosa delle stelle. E da qui, da questo sguardo al cielo stellato, vi è il forte desiderio di raggiungere ció che manca, che ci fa sospirare, o sognare.


Amore: la parola piú bella del mondo, dall'etimo incerto, ma a me piace pensarla derivante dal lat. a-mors (composta dall'alfa privativo "a" piú il sost. "mors-mortis" morte), "senza morte". L'amore che vince sulla morte e sulla vita, che è "senza morte", che vive e che, come impresso nel suo stesso sentimento, dura davvero per sempre.


Nessun commento:

Posta un commento