venerdì 8 dicembre 2017

CANTO DI NATALE

È questo il periodo piú breve e pieno dell'anno.
Il periodo del vapore sui vetri alla finestra, delle luci per strada, della notte buia ma piena di luccichii che sanno ascoltare.
Il tempo delle parole non dette, il tempo dei ricordi, degli addii, dei nuovi inizi, il tempo pieno di quel tempo che passa veloce, e che richiama un anno nuovo e qualche ricordo in più.
É questo il periodo delle case che parlano, e che raccontano ovunque la propria realtá. Felicità che si stringono attorno una tavola imbandita e definiscono serenità, assenze che si fanno sentire un po' di più, vuoti che tornano e si colmano nel calore di un amore che é come una certezza antica, un po' pianto, canto,  incanto. "Spesso ci sono più cose naufragate in fondo ad un' anima che non in fondo al mare" diceva Hugo.
E in questo periodo é così.
Le cose naufragate riaffiorano e ci dicono chi siamo, si portano via una parte di noi, e ce la restituiscono ogni volta che una canzone torna a dirci quello che conta davvero. E così mi guardo attorno e mi chiedo le cose che non capisco.
Cosa resta davvero, quanto conta quello che sento, perchè gli uomini parcheggiano a 0,3 mm di distanza, quanto sia unico un sentimento. Quello che so è che nell'anima ci naufragano un sacco di cose. C'è chi le chiama passato, chi esperienza, chi ricordi, chi gioia, vita, pianto, tormento. E in questo periodo riaffiorano. Vi si custodisce tutto quello che conta, tutto quello che resta, tutto quello per cui vale la pena...e poi ci sei tu...e allora naufragar m'è dolce in questo mare.


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