lunedì 31 ottobre 2016

ALTROVE E PRESENZA

Dove vanno a finire le mie parole,
 qui in questo silenzio di una terra sconosciuta.
Ti scrivo e ti parlo, ma non so
se ti raggiunge il mio pensiero,
il fluire di un sogno che è conforto e presenza,
la stretta di un abbraccio che vuole intrappolare il tempo
e farlo carezza.
Chissá dove finisce il rumore del vento,
quando tutto attorno e pace e silenzio.
Dove si spengono le stelle,
quando tutto sbiadisce in una pallida luce e tutto
è ancora una volta reale.
Il rumore del mare no, non cessa mai, è sempre nuovo
e sempre diverso,
e accompagna i cuori che l'uomo trascina con se',
i pensieri che s'insinuano e non hanno mai sosta,
i paesaggi che scalfiggono, i baci che si perdono,
e tutto è istante, e tutto è invenzione.
Io ti scrivo e ti parlo, parlo a te e forse un po' a me,
e vorrei averti vicino, trovare il candore di una promessa infinita,
ma non so,
non so se ti arriva il pensiero mio di te,
se la distanza annulli i ricordi, e le notti di stelle
che sono altrove e presenza.
Non so se ti arriva la mia voce,
se le parole non dette siano solo silenzio pieno e il mare un rumore assordante.
Non so, eppure ti parlo.
Le luci della notte sono camere di sogni e presenze.
Le terre lontane, fantasie di profumi e quotidianitá.
 Le parole che cerco sono quelle che dicono un antico prezioso.
Tutto attorno il mare, respirando la notte,
in un'assenza che sa comunque di te.
 
                                          Capo Sperone, 28 ottobre

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