lunedì 17 giugno 2019

LIBERI LIBERI

Credevo che le cose durassero per sempre, e invece no, non è vero, le cose passano, finiscono, si dimenticano. Io non voglio dimenticare niente, ma ci sono cose che ci portano via, ci tolgono una parte di noi. Ogni giorno qualcosa che eravamo non siamo più. Ero la bambina con lo zaino di scuola e il grembiule blu. Ero la ragazza con i sogni in testa, tanta vita davanti e il resto dentro. Mi fa sorridere la ragazza che ero, vorrei chiederle scusa, ha fatto tanto, si è presa gli anni migliori, quelli peggiori, vorrei dirle di non essere così, di vivere, di non farsi problemi. 
Invece la vita ci insegna che al tempo non c'è rimedio. Non c'è rimedio alle cose che non ci sono più, come non c'è rimedio a quelle che ci sono rimaste dentro Per alcuni sono dolori, per altri sono esperienze, ci cambiano, ma per tutti sono un pezzetto di cuore. Non so se diventare grande significa accettare il fluire delle cose. Io no. Io vorrei sempre il lieto fine, gli abbracci enormi da perdersi dentro, le cose giuste, le parole semplici. E invece a volte mi rendo conto che non ci sono parole. C'è la realtà, e quella è un'altra cosa. È quella che non guarda in faccia a nessuno, ma pure deve valere qualcosa, se è lì che consumiamo le parti migliori di noi, che le ritroviamo in un profumo, nelle sfumature di un cielo di pomeriggio. nel colore del miele. Vorrei abbracciare la ragazza che ero, quello che ho perso, che ho avuto. Vorrei dirle grazie, perchè lei, in me, da qualche parte sorride. 




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