venerdì 10 aprile 2020

IL LUOGO DELLE COSE DIMENTICATE

Non guardo Netflix. Meno che mai resisto troppo tempo davanti alla tv, al massimo posso restare per qualcosa che mi piace, e quel qualcosa oscilla tra la nostalgia mielosa disarmante dei film e serie tv anni '90, l'informazione dei documentari, e l'emozione eterna infinita e senza tempo dei cartoni animati! Sono vintage anche nei programmi tv. Le serie crime nuove mi fanno venire il mal di testa, troppi effetti speciali mi sanno tanto di stupidata, certi modelli di donna che non deve chiedere mai super indipendente e super accessoriata mi fanno sorridere, gli uomini bellocci serie extreme e all inclusive mi spingono all'analisi logica di tutto quello che dicono, mi piacciono più i film dalle poche azioni e dalle grandi emozioni, non mi interessano gli eccessi, gli eccessi lasciamoli a chi non ha immaginazione.
Per gli anime, invece, è un'altra cosa. 
Potrei vedere Goldrake o Mazinga all'infinito, tornare a City Hunter o a Sailor Moon e ridere e piangere allo stesso tempo per i paladini che salvano il mondo, che poi da bambini era tutto più facile e bastava una calzamaglia trovata in casa a trasformarti in un supereroe. Certo, i cartoni non ci hanno insegnato che ognuno si salva da solo, ma ci hanno detto che ognuno a modo suo può essere un supereroe. E allora spazio all'infanzia, il posto più bello per tutti. Le sigle di apertura e chiusura poi, sono ancora più belle. Date un premio alla sigla di Ken il Guerriero, a quella di Dragon Ball, a quella di Maledetti scarafaggi...quanta dolcezza in quelle di Kiss me Licia o dei Bee Hive... l'ho capito che è in queste canzoni la causa della mia idea di felicità, non per nulla so ancora tutte le parole.
E così, generalmente la tv mi annoia. Ho deciso di tornare a disegnare, magari a dipingere, è una vita che non lo faccio. La tv racconta quel tanto che basta a distrarti. Ma non riempie. E allora meglio leggere, scrivere, sentire la musica, fantasticare, prendere la matita in mano. È qui che è nata per Gozzano l'idea della soffitta della signorina Felicita (non è soltanto la misura del mio interesse per le attività domestiche), forse il luogo delle cose dimenticate ce lo portiamo dentro tutti, ed ogni tanto, quando "nel cuore amico scende il ricordo", ecco che all'improvviso, quel luogo unico all'improvviso riaffiora. 

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