martedì 12 luglio 2016

Un pò di FACEBOOK

Ho scelto di aggiungere a questo mio blog (nato non si sa come) alcuni dei miei ultimi post pubblicati su facebook. Per carità, nulla di serio, però ad ogni pezzettino sento di aver affidato una parte di me, sono una parte di me, di quei giorni che fino ad un'ora fa sembravano ieri, ed invece è già trascorso un mese. 
Li pubblico per una esigenza di completezza, come un diario segreto o una cronistoria imperfetta, o forse solo per scoprirmi e ritrovarmi alla fine... 
Ogni post mi ha lasciato qualcosa. E non soltanto perché ho sentito di esprimere me stessa.  La partecipazione, la disposizione, e in taluni casi l'affetto che ho trovato in ogni commento, in ogni "mi piace", in ogni "cuoricino" o condivisione o anche soltanto in chi ha letto e basta, mi hanno parlato di una "bellezza" che va oltre l'aspetto tangibile delle cose, una bellezza che è una corrispondenza, una "condivisione" (è il caso di dirlo) di umanità, di sentimenti, che rende preziosa la vita nella sua semplicità e naturalezza. 
Come dire, in ogni parola (magari anche stupida, o incompleta), io ho lasciato un pezzettino di me, ma molti mi hanno dato tanto, e per questo non posso non ringraziarli.    

"Il problema è che io mi affeziono. Alle cose, alle persone, agli odori, alle sensazioni, persino all'asfalto silenzioso che accompagna i tuoi passi e che ti conduce chissá dove...Mi affeziono non so come...eppure ogni volta che un'esperienza finisce e c'è un tassello in più nello scrigno dei ricordi, un dono prezioso finisce nel cassetto dei sogni...come ad esprimere l'inesprimibile...che è un "affeZzionarsi" alla vita con due zeta, con tutta la triste eppure magica bellezza che questa porta con sè"
(Laura D'Angelo, 13 giugno, ore 16.25, fb).



16 giugno ore 11.36  

15 anni fa sognavo di prendere un bel voto in greco e di trovare la forma base del piuccheperfetto o di un aoristo medio passivo quasi sconosciuto. Il mare era la mia casa, il muretto lo spazio dei sogni attorno cui racchiudere un intero mondo fatto di serena e limpida felicitá, un libro tra le mani una promessa di poesia che rendeva la vita rosa e tutta da scoprire .Oggi a 30 anni tra tanti cambiamenti e colpi di scena forse poco è cambiato, cerco ancora l'aoristo nella frase, ancora vorrei istantanee di infinito, ancora sogno vite non vissute, ancora vorrei fermare l'istante per sentirlo solo mio e chiuderlo tra sprazzi di inaspettata magia. Sará che ho imparato che anche il rosa ha le sue sfumature, che ci sono più spine che corolle di fiori, che spesso la vita non dá quello che ti meriti...eppure mentre mi scopro a disegnare ancora cuoricini sul vapore del vetro sotto la doccia e mi invento canzoni senza parole, non posso non sperare di sentire di quei fiori almeno il profumo. Forse perchè se non scrivo non sono io. Forse perchè mi sento dentro tutto un mondo, da esprimere e raccontare...



1 luglio ore 22.37  
Ci sono cose

Ci sono cose che passano e altre che durano per sempre. Attraversano la storia, scavalcano le epoche, intrecciano vite e raccontano giorni.
Passano i battiti di ognuno, passano i giorni e le notti, passano le parole, passano persino le lacrime che respiriamo e che fanno quello che siamo...semplicemente vanno via, svaniscono.
Ci sono cose che durano per sempre. 
I sentimenti, l'amore, le emozioni.
Una volta era amore stringere tra le mani un fiore di mughetto nel pizzo candido di un fazzoletto bianco, era amore ballare un lento, era amore
cantare poesie in cortesi tenzoni...
una volta era casa ascoltare le storie attorno al camino, e, quella che per noi oggi è poesia, era semplicemente vita.
Una volta...
Cambiano i nomi, i respiri, le parole, i sogni e le epoche, ma il cuore dell'uomo non cambia.
Ed è bella questa eternitá di sentimenti, solo nostra. Perché anche se cambiano le epoche, quella vita che ci è attorno e di cui spesso non ci avvediamo è la poesia che altri, nel futuro ci invidieranno. Una poesia di sentimenti, eterna e perfetta...




3 luglio   ore 10.30  (dopo l'attacco terroristico a Dacca)
Piccole riflessioni

Non si dovrebbe mai morire così. La morte é una fase della vita, é dolorosa, ma ineluttabile.
La morte naturale fa soffrire, ma ci sono morti che fanno ancora più male.
Morti assurde, inconcepibili, inaccettabili, di fronte alle quali anche i tabù linguistici perdono di discrezione per diventare tanti pezzi di un unico puzzle, un puzzle triste, che fa male.
Quello che siamo é una conquista, la civiltá si respira e si apprende passo passo, in ogni gesto o parola detta e non detta. Secoli di storia ci hanno insegnato l'arte, la letteratura, la scienza, il diritto, la filosofia, l'etica, la poesia..la cultura (come la pace) non è un diritto acquisito per nascita ma una conquista di civiltá, di umanitá, da accarezzare e tutelare con amore e rispetto giorno per giorno. È per questo che certe morti fanno incazzare. Perchè non si può morire facendo con dignitá il proprio lavoro, vivendo la propria vita, i propri sogni, le proprie noie, in una maniera così terribile. È la rivincita della barbarie, della brutalitâ, di tutti gli orrori che un dizionario può racchiudere classificati come "lemma". È doloroso, triste, ma soprattutto ingiusto perchè assurdo. La religione anche in senso laico insegna quali sono i valori della vita. Allora perchè è così difficile rispettarsi? Se una preghiera è importante, ancor più importante è non restare muti, a guardare.



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