sabato 6 giugno 2020

FINE SCUOLA

Ultima campanella, è venuta a mancare la scena della fine, il dietro le quinte che ricompensa il calo del sipario, il senso della libertá di fronte all'estate che solo quando sei giovane puoi capire. Il suono della campanella si unisce ai respiri più leggeri dei ragazzi, alle risate, alla gioia, alla spensieratezza. L'ultima pagina del registro ha sempre qualcosa di malinconico da raccontare, da firmare, mentre dietro ci sono altre pagine che dimostrano che siamo  tutti cresciuti un po' di più, e che un altro anno è passato.

Non sai il valore di un anno, quando sei giovane. Un anno che non comprendi, quando sei alunno. Che centellini, che ti stupisci a ripercorrere in diari, registri, appunti, sguardi, quando sei proff. Ti manca l'ultima pagina del registro, quella su cui il prof più giudizioso scrive "compiti per le vacanze", quella su cui non si indugia su mari e canotte leggere, e che pure registra la penna che scrive "saluti, saluti per le vacanze". Saluti.

Un anno insieme e tutto è finito. Cessano gli elenchi, non hanno più senso gli appelli, nè gli zaini pieni di libri e di quaderni. Ti mancano quegli attimi di normalità, perchè poi impari a memoria il nome di ognuno di loro, ti resta in gola un polmone quando sbagliano i verbi ed è tutto da ricominciare, ma impari a volere bene a questi ragazzi, a cercare in loro qualcosa di più. Ti mancano i colleghi con cui condividi quello che è vostro. Ti mancano i colleghi che diventano amici, i giorni scanditi dagli argomenti da spiegare, i voti da mettere. Ti mancano anche i bidelli, con le loro circolari da firmare, le loro fotocopie, la loro presenza nei corridoi.

Ti manca il suono che compensa la fine della scena, la caduta del sipario, la fotocamera sulle pareti di casa, le pareti di casa che non sanno contenere quello che è passeggero. Lo impari da adulto. Per un ragazzo la fine della scuola è l'inizio delle vacanze, l'estate, la festa. 

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