lunedì 29 aprile 2019

PIOGGIA

Posso scrivere della pioggia, che è come il cuore dei poeti, qualcosa che piange a volte, o che dà luce, risplende. Non parla, no, ma per alcuni è lamento, per altri solo un nome, per molti qualcosa come  malinconia. 
"Chiamami tristezza, se ti va", oppure no, nella pioggia vanno a finire i giorni belli, i pensieri felici, i giochi d'infanzia, lì dove tutte le cose vanno verso le stelle, e il cielo le riporta giù, per quelli che hanno ancora voglia di credere e sognare. 
"Chiamami amore se ti va", se sono le sillabe che danno senso a tutto, e quando piove lo capisci un po' di più, perchè il cielo ha il suo specchio, e a volte solo i fiori lo stanno a guardare. 
"Chiamami poesia, se puoi", se queste finestre hanno lo stesso riflesso delle case più in là, e dire che non posso capire i pensieri della gente, le parole non dette, le storie che ognuno porta con sè. La pioggia sì, cade e capisce tutto, risplende e pulisce, ristora e cancella, sbiadisce quello che non ha senso, quello che non ha sapore, quello che abbiamo dimenticato. 
Il resto resiste, sopporta, è per sempre. 
Canta e racconta la pioggia. 


1 commento:

  1. Cara Laura, le tue arole sono come un canto, un canto più bello del canto delle Muse, un canto che teneramente incontra i pensieri del lettore.....anche i miei !

    RispondiElimina