venerdì 26 aprile 2019

PERDONAME HULK POR MI VIDA MALINCONICA

Martina ha preso l'abitudine di lasciarmi bigliettini dappertutto. Principalmente in casa, sotto le porte. È una cosa bella, mi fa tenerezza, mi fa sorridere. È bellissimo imprimere un'emozione sulla carta, lo facevamo anche noi una volta, forse lo abbiamo dimenticato. I bambini no, i bambini usano le penne colorate, e riempiono di spazi i vuoti dei grandi. 
Sembra un caso, eppure no, perchè per loro usare i colori è come per il cielo usare l'arcobaleno, è qualcosa di spontaneo, di magico, come dire dopo la pioggia viene sempre il sole, dopo le lacrime c'è sempre un amore.  

Mi piacciono i biglietti colorati, mi ricordano i disegni che facevo anche io, i cieli che non si riempivano mai, i colori che non bastavano, e dire che di disegni ne ho fatti tantissimi. Mi piaceva disegnare, era come creare un mondo tutto mio, come dare spazio e forma alla felicità, al mondo che era bello, a parte del mio mondo, tutto il mio mondo. Mi piaceva anche scrivere. Scrivere è lasciare un pezzo di sè. È dare realtà a qualcosa che è dentro, è come usare un colore su un foglio bianco. 

Quante lettere d'amore ho scritto, forse senza saperlo. Quando guardo i miei genitori, quando ripenso ai miei quaderni pieni di compiti, quando sorrido alla me stessa di un tempo, alle fragilità che ci portiamo dentro, agli incontri che ci hanno cambiato, alle verità che ci hanno arricchito, alle cose che non ci sono più, e ci hanno insegnato il valore del tempo, e dei ricordi. Scriviamo perchè un cuore soltanto a volte non basta. A volte si spezza, a volte straripa, a volte piange. Il più delle volte sopporta, a tratti impara, ma non dimentica mai. L'altra sera ho visto il film di Hulk, del mostro che diventa verde, del mostro gigante, che "ha la forza di mille uomini e più si arrabbia più mostra i muscoli". Ho pianto come una cretina. (L'unica che piange con un film di animazione della Marvel, chiedo scusa alla produzione).

Le apparenze sono il male del nostro secolo, tolgono valore a tutto, si vive per apparire, non per vedere quello che si è. Lo sapeva Pirandello, con la storia della vecchia imbellettata, quanto fosse profondo il sentimento del contrario. Lo sapeva Hulk, nel suo verde incompreso, solo contro il mondo, umano nello sguardo gentile e pieno di umana comprensione di un unico amore, lo so anche io nei bigliettini che non scrivo e che recito a me stessa, nelle lettere d'amore che lasciamo dietro di noi ogni volta che il nostro cuore batte per qualcosa, per qualcuno. 




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