domenica 21 aprile 2019

ALICE IN WONDERLAND

I cambiamenti arrivano all'improvviso. 
Non ti avvisano, a volte sono come le cose che si rompono, le scarpe che hai comprato l'anno scorso e non ti entrano più. 
Dei cambiamenti te ne accorgi dopo. Quando rifletti, quando ti scopri un'altra persona, quando fai di tutto per riconfermare quella che eri, per ritrovarti, per capire. È lì la fregatura, nel capire. Quando capisci è già troppo tardi, è qui la vera differenza, lo scarto netto tra il prima e il dopo. 

Quando capisci hai il premio di consolazione. Sei cresciuta, sei diventata grande, puoi permetterti di comprarti altre scarpe, scarpe nuove, per nuove strade, passi più accorti, nuovi percorsi. 
Il nuovo a volte fa più paura del vecchio. Del vecchio ti affezioni, ci lasci un po' il cuore, c'è una parte di te. E questa è l'altra fregatura. Devi essere pronto al tempo che passa, al mondo che cambia, al cuore che batte, al dolore, al cuore che si spezza, al cuore che conserva tutto.

I nomi non sono solo nomi. Definiscono le cose, identificano realtà. I bambini non sanno parlare, e cercano di sfiorare le cose per dar loro un nome, un'entità. Bisognerebbe fare come i bambini, che amano con semplicità, danno nome alle cose importanti, usano i colori sui fogli, si alzano sulle punte dei piedi per sfiorare la felicità. 

Lo diceva Alice, che "non si può fare a meno di crescere". Lo diceva mangiando il fungo sbagliato, cadendo in un sogno, cercando la strada, incontrando il brucaliffo, aspettando il bianconiglio, scappando dalla regina di cuori, dai fiori, dallo stregatto. 
A volte la vita è un sogno ad occhi aperti, e per tutto quello che resta ci sei tu.




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