sabato 29 luglio 2017

FIORI DI CAMPO

Quello che non capisco è come si possano usare le parole con tanta semplicità. 
Come se si potessero pubblicizzare i sentimenti, metterli sotto un dito che magari strappa un "mi piace" e rapidamente scorre via.
E così i sentimenti diventano "social", le pene d'amore una "sponsorizzata", e ovunque campeggiano dichiarazioni di forza e di grandezza, forza nel soffrire, grandezza nel vivere, che sono frasi per lo piú al femminile, come se per esprimere se stessi bastassero le parole di qualcun altro, e tutto venisse appiattito, minimizzato, massificato e omologato.
Come fai ad omologare i sentimenti? Come puoi generalizzare l'emozione, o la tristezza?
È vero, l'arte, la passione, l'emozione ci piacciono, sono bellezza, e la bellezza ammalia e ci conquista laddove ci specchiamo in sguardi che riflettono noi stessi. E magari ci strappano anche un "mi piace".
Ma la poesia è un'altra cosa.
Vive di sentimenti veri, e per questi non bastano gli "sponsorizzata". O per lo meno non solo, non a me, perché tutto quello che è vero, che é forte, non s'appaga delle generalizzazioni, s'indigna delle banalizzazioni, di un "tu" posto per caso, quando non ci sono parole se non quelle che senti dentro e non sono luogo comune o orpello identificativo.
Allora le mie parole per te vogliono essere come i fiori di campo, che hanno una bellezza semplice e fragile. Belli perché al sole vivono della luce che li scalda ed é vita, fragili perché il vento li scuote e li percuote, ma é lì che splendono piú forte, perché la loro tenacia é nascosta nella terra, che é origine di tutto quello che sono e che sentono, e per ogni inverno, c'é sempre pronta una nuova nascita. Questo ti direi, con i fiori di campo che pure insegnano la bellezza delle piccole cose che durano una vita intera.
Non con i paroloni e i luoghi comuni che si leggono e ridicolizzano emozioni, ma amerei nel modo più vero e forte che io conosca. E allora forse le parole non basterebbero, forse non servirebbero neanche i fiori di campo.
Ma capiresti lo stesso, e il silenzio sarebbe la poesia più bella, piena di tutto perché piena di te, di me, e di tutto quello che non so ancora dire.



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