mercoledì 24 agosto 2016

Quando stanotte abbiamo sentito quella scossa fortissima, alcune persone stavano morendo.
Una intera cartina geografica in pochi secondi ha cessato di essere quella che era, ha cessato di esistere, così come la vita di quella povera gente rimasta coinvolta.
In meno di una notte tutto può cambiare. E mi lascia sgomenta la precarietá di una vita che ci sembra scontata, la cosa più normale e banale che ci sia, mentre magari ne "scorriamo" i momenti con un touch e ne sprechiamo l'essenza per assurditá, senza pensare cosa realmente significhi essere vivi. "Come le foglie" -ἡμεῖς δ', οἷά τε φύλλα- diceva Mimnermo, l'abbiamo tradotto sui libri di scuola, "quale delle foglie, tale è la stirpe degli uomini" - οἵη περ φύλλων γενεὴ τοίη δὲ καὶ ἀνδρῶν - ci aveva insegnato Omero, eppure mai niente come la realtá può insegnare cosa sia davvero la vita.
Un pensiero di solidarietá per tutte quelle persone che stanno soffrendo, perchè non sempre è possibile capire, comprendere, spiegare il male e il perchè del dolore, perchè esistano e facciano male.
Un pensiero di speranza, di vita, per quelle storie vere, che ci sono attorno, e che purtroppo non sono solo informazione, o spettacolo.

"[...] Lungi dal proprio ramo,
Povera foglia frale,
Dove vai tu? - Dal faggio
Là dov'io nacqui, mi divise il vento"  
                 (G.Leopardi, Imitazione, Canti)

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