sabato 27 agosto 2016

ASPETTANDO MILANO

Ci sono luoghi della memoria che puoi ripercorrere ogni volta con la fantasia, in lungo ed in largo, così come fanno gli artisti ed i cercatori di fortuna.
Luoghi della mente, poetici nel loro essere "altrove", evocatori di sogni e di pensieri felici che ti lasciano la magia dell'infinito, e luoghi reali, immaginari e misteriosi, casi fortuiti messi lì chissá come dal tempo e dalla sorte, che ti fanno pescatore di emozioni, mentre ti danno la straordinaria sensazione di essere vivo.
Succede in viaggio, ad esempio, ed è una sensazione che ti prende giá quando prepari la valigia. Attesa del nuovo e paura del diverso, mentre butti dentro quelle cose che hanno fatto un pò la parte di te, mentre ti prepari a chissá cosa poi, perchè l'ignoto non si prepara a tavolino, ed ogni giorno è una scoperta.
E tu accarezzi l'istante, immagini il momento e lo accantoni subito per non rovinare l'originale, pensi a te, ad ogni fine e ad ogni nuovo inizio, che è l'essenza del viaggio e la carta d'identitá del viaggiatore. Il viaggiatore che è sempre in movimento e non si ferma mai, che non è in nessun luogo e appartiene un pò a tutti, che non riconosce una casa perchè abita a modo suo tutte le case del mondo.
E il viaggio è conoscenza, di sè e del resto, è il "cielo in una stanza"che si dilata fino ad abbracciare l'infinito, è la diversitá che ti scava dentro senza per questo distruggerti mai.
Viaggiare è bello perchè ogni volta in viaggio ritroviamo noi stessi. E non solo nel vetro del finestrino di un treno e nel rombo assordante di un aereo e la sua scia luminosa, non solo nel riflesso di un faro o nella sirena di una metro...troviamo e "ri-troviamo"noi stessi come conferma di quello che siamo stati e che siamo, nel rombo assordante di una emozione che ci insegna sempre qualcosa di noi.
Il viaggio di Ulisse nell'Odissea era circolare, l'eroe parte da Itaca e ritorna ad Itaca confermato nella sua identitá. Il viaggio della modernitá è lineare, non può arrestarsi, e pure tuttavia ci porta a scoprire una parte di sè, ad arricchire una parte di noi, noi che cambiamo e passiamo, ma siamo sempre, e non ci perdiamo mai.
Così vorrei avere la stoffa del viaggiatore, che conosce il mondo e le strade, che ha la bussola dentro, e poche cose da portare con sè.
Mi piacerebbe una penna in borsa e due dadi in tasca per ingannare la sorte e cercare l'incanto, una cartina piena di mete con un itinerario che non seguirei mai, ed un biglietto da timbrare dritto per la felicitá.
Ma so che non si può, ed allora stringerei tra le mani la tua mano, pensando a tutte le strade del mondo, felice di avere tutto il mondo con me.

Nessun commento:

Posta un commento