giovedì 7 maggio 2020

FUORI

Ci siamo addormentati che era la fine d'inverno, ci svegliamo con il sole e le rose di maggio. ll letargo non ci ha intimorito, ci ha chiusi in casa, ci ha cullato in una lunga bolla sospesa, da animali politici ci ha addomesticato, abbiamo inventato nuovi spazi, nuovi ritmi, abbiamo dato nuovi nomi, abbiamo trovato nuovi orizzonti di vita. Il cielo in una stanza non è mai stato tanto azzurro, abbiamo lasciato parole nuove sui fogli di carta, gli aereoplanini volano con le nostre rime sospese, da un cielo all'altro di questo piccolo mondo, e lì dove lontano è lo spazio di un abbraccio, abbiamo dato ad un sentimento il sapore di un sogno. 

Lontano, troppo lontano. Abbiamo chiuso la porta ai passi per strada, ci siamo fermati per essere eroi, ci siamo scritti messaggi, abbiamo pianto, ci siamo specchiati in un monitor, abbiamo compreso il senso di un giorno, quello che era e che non c'è più, il distanziamento che ci lascia più soli, il distanziamento che ci fa sentire più vicini che mai. 

Ci siamo addormentati sul finire di un mondo, ci svegliamo con una luce nuova, diversa, ma non so se siamo cambiati noi, o la luce. Non so se la piega del calendario è il segno di una nuova espressione del volto, se è una partecipazione del tempo, il segno indelebile di giorni sprecati, lo schiaffo alle leggi degli uomini, il mondo che va, maggio che arriva, la vita che continua. 

Cosa vedremo alla fine di tutto questo. Cosa avremo imparato, cosa ci farà stare bene, cosa ci darà una risposta, cosa ci farà sorridere. Fuori.Ci sarà una nuova luce, alla fine. E se mi guarderò indietro, sorriderò.

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