venerdì 6 novembre 2020

SEI TU

        Torna, se puoi tornare. 

Torna con il treno 

delle tre, con un vecchio

libro in mano, con 

gli echi bianchi 

di una poesia, 

in cui chi legge sogna

e chi scrive, racconta.

 

Torna, se puoi. 

Portami la cartella 

della terza elementare, 

la filastrocca dei colori,

i girotondi dei tramonti

quando si giocava 

a nasconderci, 

- chiusi gli occhi 

in una bolla soffiata- 

una bolla del cielo, del mare

torna perché è bello 

tornare, nella canzone

in cui chi canta vive,

chi ascolta è il tuo nome. 

 

Torna nelle mani strette

calde, a sentire, 

a pregare, nel riflesso 

di un vetro, al cielo 

che imbruna, sfuma, 

sfiorisce, svanisce, 

nel giorno che ho dentro

e che dura da allora, 

quel giorno che non finisce,

e che muto capisce. 

 

Torna nei passi diversi,

nei giochi dismessi, 

nei sogni dispersi. 

Nei posti vuoti, finiti,

perduti, dimenticati, 

scottati, seccati, nascosti, 

- nelle rughe del viso

 e del cuore che piange, 

che cerca, resiste, 

torna nel tempo

 in cui chi ti chiama

esiste, chi ascolta sei tu.

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