sabato 22 giugno 2019

ESTATE, UN DONO

Era l'estate dell'aquilone e delle bolle di sapone
l'estate in tenda o sotto l'ombrellone 
Era l'estate dei giochi e delle capriole 
e tu ridevi con il sorriso sulle gote
e il sole a fare da padrone 

Ricordo i vestitini a fiori e frutta 
la camicetta con le maniche a sbuffo 
le nuvole come baffi di fumo 
lì nel cielo immenso un tuffo 

Ricordo i fiori gialli alla finestra 
con i panni al profumo di bucato 
il profumo giovane dei giorni felici
i sorrisi che sanno di indimenticato 

La novella età come un giorno d'allegrezza 
pieno, pieno il tempo e pieno il giorno, 
pieni gli occhi di breve sogno. 
Era l'estate del tempo che fu, 
delle corse in bici, o persi su un fiore, 
delle corse e del sudore 
felici dietro un pallone, 
quando si era insieme, 
e c'erano tutti, 
quando le strade erano flutti
quando gli sguardi erano incontri
e i vicoli di cemento i nostri 
orizzonti.  

Ne abbiam messi di colori 
in quegli sprazzi di cielo e di case 
e non lo diresti mai 
che abbiamo incontrato pure le fate 
nei nostri giorni 
nel nostro tempo 
abbiamo capito ora 
il valore di un momento

Prima no, non si sapeva 
cosa significa una ruga sul cuore 
o sul viso, 
dove finiscono le strade 
quando passano i giorni 
cosa resta di quelle case 
quando cambiano i sogni 

La vita è un viaggio 
un po' triste un po' magico 
un po' inquieto, un po' serio 
un po' misto, un po' vero. 
È un po' tante cose 
che non so definire 
che poi resta nel cuore 
quando fa un po' soffrire, 
di tutto quello che era, che ero, 
che sono, resta il ricordo di un 
amore vero, la vita, l'estate 
un dono.
 


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