mercoledì 11 ottobre 2017

GIORNI

E così mi ritrovo ancora qui, ancora una volta davanti alla pagina bianca, a scrivere chissá poi per chi, per che cosa. Le parole sono un'urgenza, un sentimento che mi fa sentire bene, un pianto che sento arrivare, é lì che mi pizzica gli occhi, alla base del naso, o forse fa male un po' più sotto, lì dove il cuore fa i suoi discorsi, e vorrei capirlo, vorrei spiegarmi, vorrei ma non ascolta, é lì e non ascolta. Quando scrivi non sai mai quanto sia labile il confine del tempo, quanto sia ampio e contemporaneamente piccolo lo spazio di un attimo racchiuso con cura in un verso, quanto sia grande l'emozione di un sentimento che ritorna in un ricordo prepotente che ha sapore, odore, colore.
Ho sfogliato le pagine vecchie, le ho ripercorse a ritroso, un anno e più a incantare istanti e a trattenere respiri, a guardarmi in uno specchio che neanche sapevo di costruire, a cercarti in un sogno e a viverti in un sentimento, lì dove vivono tutte le cose preziose, che sopravvivono al tempo e restano tra le righe, anche quando non c'é piú spazio per restare, restano. Eppure mentirei se non mi rendessi conto che le cose inevitabilmente cambiano. È ingiusto, é triste, è un'opportunità, é una nostalgia, e sulla carta tutto parla un po' di piú, come i palazzi vecchi che un tempo furono case, e ora raccontano un profumo di qualche passata felicità, lasciata così, sul ciglio della strada, testimoni per qualcuno, estranei per altri, indifferenti al tempo che va e tutto porta con sè. É triste, per me che mi affeziono e forse sono un po' come la bambina che continuerebbe a colorare cieli azzurri e mari profondi come il calore che non so dire, e ci metterebbe pure i fiori, le stelle e i silenzi, laddove le parole non servono per scrivere frasi d'amore. É triste perchè tutto é un continuo divenire, e non conta quello che sei, che fai o che senti, se tutto passa e sembra non lasciare nulla con sé. Eppure tutto quello che é vero, che conta, che ci ha dato qualcosa, non scompare del tutto. E la scrittura te lo restituisce, un'immagine, un'attesa, una sensazione, persino il calore di quello che poi resta incancellabile ricordo, me lo sento negli occhi che non so frenare, in quel fremito di assenza e presenza, pianto e sorriso, felicità e nostalgia, che mi riporta ancora a te, a me, a quei giorni come tanti, dimessi e discreti, inconsapevoli di essere vita e di scrivere ogni volta un verso di una piccola grande poesia. Ed io quella poesia te la leggerei ogni volta ci sará una rima in piú, per dirti che tutto porta ancora e sempre a te.

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