mercoledì 1 gennaio 2020

UN MOMENTO DI NOSTALGIA

Ci sarà stato, per ognuno di noi, in questo giorno di Capodanno, un momento di nostalgia. È il momento della commozione, dei ricordi, della riflessione, della tenerezza, della tristezza, della rivelazione, della malinconia, il momento -appunto- della nostalgia. 
I romani avevano Giano bifronte, con un volto rivolto al passato e uno verso il futuro. I romani erano gli eroi del carpe diem, e il senso era tutto nella capacità di godere del giorno, di quel giorno, di ogni singolo momento come dono prezioso. 
Vorrei fare incetta di luce, prenderne tanta. Vorrei guardare indietro e davanti, perchè dietro c'è quella che ero, quella che sono stata, il mio mondo di allora. 
Sarebbe bello poter riportare in vita il passato. Le vie di paese, il viaggio di Ulisse verso Itaca dopo 20 anni, senza sapere che in realtà Itaca in questo lasso di tempo è cambiata, così come siamo cambiati noi, viaggiatori inconsapevoli di incanti e verità. Ed è qui la nostalgia. Niente riporterà quello che è stato, possiamo solo conservarlo nel nostro cuore. 
Ma quello che è stato ci resta dentro, determina quello che siamo, può farci persone migliori. E allora come Giano, guardiamo al futuro. Vorrei dire tante cose alla ragazza che ero, a quella di un tempo, si è presa gli anni migliori, i pianti più veri, gli stupori più belli. Vorrei che mi sorridesse, lì da qualche parte, e che portasse un sorriso anche a quei giorni che sono cambiati e che non sono più, una sorta di compensazione e di ringraziamento alla vita, per quello che allora non sapevamo, e che abbiamo imparato, o solo perchè tutte le cose più belle si vivono in silenzio e non si dimenticano. Ogni tanto riaffiorano, ti fanno crescere, e sorridere di nostalgia. 


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