mercoledì 11 settembre 2019

CASE AL MARE, SPIAGGE, TEMPO CHE PASSA

Le case al mare restano, quando intorno non rimane più niente, più nessuno. Sono silenziose, umili, dimesse, e raccontano di finestre una volta aperte, di chi è venuto e andato via, il tempo di una stagione, di un respiro, di un saluto, di un sogno, di un addio.
Le case al mare raccontano, e ti dicono che la vita è come quelle finestre, piene di luce del sole per una istantanea stagione, e poi ferme, in attesa, lì davanti al tempo che passa, al tempo che resta.
Le case al mare sono case di felicità, lontano dal logorio del tempo, dalla noia della quotidianità, sono i posti dell'infanzia, delle pause, sono i posti del cuore.
Si dice che l'estate sia come una sospensione del tempo, ma io credo che è d'estate che si cresce un po' di piú. È d'estate che cambiano le cose, che il tempo narra e il cuore sopporta. Le case al mare restano lì, immuni al cambiamento, chiuse e silenziose fino ad un nuovo anno. Non sanno il significato di un anno in più, se non a volte nelle inferriate scrostate dei balconi, o di un intonaco un po' sbiadito. La spiaggia no. È sempre nuova e sempre diversa. Il cuore invece conserva tutto. Conserva i passi sulla riva, in avanti e indietro. Le lacrime perse, il sale delle onde, il mare dei tramonti che non lo sapevamo ma erano giorni. Le case al mare restano e portano dentro con loro il sapore dell'estate. Chissà se lo conserveranno per un nuovo anno, lí dove vivono i sogni dei giovani, i ricordi dei grandi. 



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