venerdì 4 gennaio 2019

CINQUE DESIDERI SOTTO LA NEVE

Tetti bianchi, le strade gelate, e ancora nuvole piene di grigio, sfumature di pensieri. La neve delle ninnenanne è morbida come i sogni delle sere d'inverno, li puoi sentire prendere forma attorno al calore dei gesti che danno conforto, attorno al silenzio, alla lentezza. 

Tutto cambia quando c'é la neve, cambia il senso di un respiro, il tocco del freddo, un battito piú veloce del cuore. 
Cambiano le cose lontane, e quelle vicine che si sentono di più, cambiano i confini, e persino i pensieri non sono poi tanto male, se si hanno un tetto sopra la testa, e delle mani da stringere e accarezzare. 
Le strade invece, diventano senso e sembiante di quello che sono. 

Luoghi del nuovo e del diverso, sono i posti dell'insidia e della difficoltà, le barriere della imprevista alterità, l'altrove cosmico di nuove colonne d'Ercole, dove devi imparare a camminare passi profondi e spessi, o accettare di doverti fermare. 
La neve é il tempo delle pause del viaggiatore, dei silenzi corali, dello stupore dei bambini, delle preghiere degli anziani, dei poeti, dei sognatori di oggi e di ieri, del viaggio di ognuno attorno a se stesso, delle parole sul vapore di un vetro, sulla pagina di un libro, nel tepore di una mano. 

La neve dei bambini non è quella degli adulti. È bianco panna, pezzi di nuvole, caduta di stelle, bianco cotone, filo di ovatta, fiocchi di latte, pappa di riso, bianco sorriso, manto gentile che ricopre le cose di oggi e di ieri, e i pensieri, forse. 
Allora respiro, sospiro, sentimento, candore, calore.
Nel freddo delle strade in cui mi arriva il tuo nome, cinque desideri sotto la neve. 



Immagine: "La prima neve", Bomi Park

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