domenica 10 giugno 2018

CARA VITA

Cara vita,
volevo sapere perché a volte non metti le persone al posto giusto, le occasioni al momento opportuno. 
Perché tutto passa ma tranne che per noi, e questo forse é un bene, perché se tra una ruga o una lacrima impariamo qualcosa, sono i nostri "per sempre" a dirci chi siamo, e questo è il posto delle cose importanti, quelle che durano, che restano, non passano.
Cara vita, tu hai le tue stagioni, come il cuore, che le conserva tutte. Ci vedi crescere e cambiare, camminare il passo lungo di chi ha imparato a sentire il rumore del tempo, ma il buio non significa vuoto, e c'é sempre un giorno in più, per tornare bambini. Tu cambi, ti evolvi, resti. Noi invece oggi siamo tutti un po' più soli. Abbiamo imparato a scattare le fotografie, ma non a fermare i momenti, e dire che abbiamo i cellulari pieni di scatti, e tra le mani non stringiamo nulla. Abbiamo imparato a parlare senza filo, senza voce, a distanza, -si dice chat- ma lo facciamo senza guardarci negli occhi,
e le parole senza occhi sono sguardi senza nome, senza conoscere, guardare, sapere.
Abbiamo capito che abbiamo paura, ma non sappiamo come dirlo, e riempiamo il tempo di sé, di mah, di no, di boh, di forse, perché, di confusione e rumore, il tempo pieno di nulla, quando basta stringere una mano, la tua, e tutto é pieno di tutto, pieno di te.

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