giovedì 2 febbraio 2017

DELITTO E CASTIGO


Ho scelto il titolo di uno dei libri più belli della letteratura mondiale per una riflessione su uno degli ultimi fatti di cronaca che mi ha toccato profondamente, avvenuto qui, nella vicina Vasto, ma che è un po' storia di tutti (grazie ai mass media ed alla telecamere che ci rimandano le immagini di una tragedia finita nel peggiore dei modi) e "problema" di ognuno, se così si può definire un avvenimento che esula dalla ordinaria normalità, e dal quotidiano.
Delitto e castigo. Delitto per l'uccisione quest'estate di una giovane donna in un incidente stradale, e delitto per l'uccisione del responsabile di quell'incidente, per mano del marito della donna, dopo mesi e mesi di logorio psicologico per una giustizia, a suo modo di vedere, lenta, troppo lontana dal dolore e dalla realtá dei fatti in una burocrazia senza fine.
Con questa mia breve non mi sento di giudicare nessuno, nè tantomeno credo sia possibile giudicare all'esterno di una situazione non vissuta da protagonista, perchè ogni realtá ha la propria dimensione nel dolore e nella sofferenza di chi la prova, e il dramma non appartiene mai a nessuno fin quando questo non ci tocca da vicino.
E allora arriviamo all'altra parte del titolo "castigo".  Castigo che non è solo la pena giuridica di una giustizia terrena, castigo che non è solo, per chi crede, la giustizia divina che si fa dichiarazione di errore e consapevolezza, pentimento e redenzione.
Castigo è tutto quello che c'è dietro e che ti porti dentro e che ti cambia, che ti sconvolge e non ti dá pace, per la perdita irreversibile di una persona cara, e l'inaccettabile veritá di aver ucciso un uomo, un uomo che magari non meritava un dolore così grande, e che forse aveva sbagliato, ma che era pur sempre un uomo, e l'omicidio non è una soluzione. 
Penso alla "povera gente" di Dostoevskij. A quel sentimento della precarietà, a quel realismo sentimentale che è "il vigore e il diritto di un sentimento immiserito dalla realtá ma "conservante -come direbbe Grossman- [...] il suo significato di elevato valore di vita".
A quella che è nella tragedia storia di uomini e di dolore, di fatalitá, di amore, di errore e di morte, di un sentimento sofferto della realtá, sfociato sì nel dramma, che ci rende tutti "povera gente".

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