giovedì 31 agosto 2017

PASSI

Mi fanno paura le cose che finiscono.
Le cose che non durano, quelle che ti incantano per un momento e poi ti mancano per una vita intera.
Forse non imparerò mai a non legarmi troppo alle cose e alle persone, ai momenti che sono una parte di me, a quell'istante che sento che vive e che poi dopotutto non so afferrare. Vorrei trattenerlo qui, accarezzarlo, stringerlo a più non posso ed invece é tutto un inafferrabile infinito, come questo cielo che giá non nasconde i colori della notte, e questo mare che é già un po' piú opaco nel vento d'autunno, qui dove l'acqua é fredda, e le stelle forse brillano di più, e le onde parlano e non fanno rumore. Qui dove tutto finisce e tutto ricomincia, dove le onde scrivono un presente che capiscono solo loro, e i passi sulla sabbia sono solo un ricordo gentile, una tenue presenza, che sa il sapore del vento e delle fiabe dolci di sole. 
Qui dove so che posso trovarti solo io, tra i passi della gente che vanno e vengono. Qui, dove ti riconoscerei lo stesso, tra tutte queste orme che s'affollano e subito scompaiono, e non conta che la sera é più fresca, che il volo dei gabbiani giá si fa più basso, che il lungomare silenzioso é come un canto, uno spartito vuoto di malinconica nostalgia. Io seguirei le tue orme, perchè so che tra tutte posso trovarle solo io, le riconoscerei, tra mille e forse più, e allora non conterebbero i giorni che si susseguono ai giorni, le onde che cullano il tempo e le attese, i giornali vecchi portati dal vento e lasciati chissá dove. 
Non conterebbe il tempo che passa, i passi che lasci e che porti con te, quello che lasci dietro e che sei,  se su quegli stessi passi cammino e sogno, m'incanto e ti cerco, respiro e ti sogno. Non conterebbe nulla, stringerei la tua mano, perché ogni strada, ogni impronta non porta altro che a te.

Nessun commento:

Posta un commento