RESISTERE ALLA FINE DELLA SCUOLA
(e vivere un'estate felice)
È l'ultimo giorno, suona il momento,
sfoglio il registro, assaporo l'appello,
di tutto quel pianto o di tutto quel riso,
mi basta un riscontro, il conforto di un viso.
C'è stato un silenzio, c'è stato un ronzio,
c'è stato un sogno, e pure un addio,
c'è stato rumore e un tuffo nel cuore,
c'è stato tutto, un pezzetto d'amore.
Passano i giorni e passano gli anni
tra questi banchi curiosi e mai stanchi
passano miti e passano re
restano i verbi inventati da me
Coniugare al passato è romantico, è vero
ma pensare al futuro è qualcosa di fiero
il presente se voglio lo faccio da me
scrive quello che adesso si è
Si è tristi o felici, lontani o distanti
ma di questi muri ne abbiamo fatti di istanti
si cresce, si cambia, si sbaglia, si impara
mai di questi giorni abbiamo fatto una gara
Abbiamo capito che giugno è diverso
si porta via la fine e apre un poemetto
dei voti non mi curo, mi bastano
incontri, quelli veri
che imprimono volti
Mi mancheranno i sorrisi, mi mancheranno
i lamenti, mi mancheranno
i gesti, i colleghi mai lenti
ma più di tutto mi mancherà
un altro anno che se ne va
Mi fermo un istante, sorrido al presente,
apro le porte all'estate indolente,
raccolgo ricordi e cicatrici
che il cuore sopporta e tramuta in radici,
passa qualcosa, ma qualcosa non passa
resta nel cuore, il cuore mi basta
Nessun commento:
Posta un commento