C'è un cane, un "bau bau", che forse no, è una "voppe", eh no è un proprio un cane, ma non cambia nulla, i bambini accarezzano il loro pelo comunque, sia che si tratti di un cane, sia di una volpe. E lo fanno davvero. Mi sorprendono le manine che sfiorano la carta, mi incantano le dita che accarezzano i sogni di questo "piccolo principe".
Ogni principe ha la sua voppe, pronta a ricordargli il colore del grano. Anche il principe che è rimasto dentro di noi, che non è solo quello delle fiabe, quello che a fine pellicola bacia la principessa. Forse perchè "non si vede bene che con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
Lo abbiamo imparato sfogliando libri di animali, giocando con i chiodini, raccogliendoli dappertutto, ascoltando il rumore della pioggia, quello delle stelle che sono come sonagli, che sono come presenze che ci ricordano le cose che contano, i battiti del cuore.
Lo abbiamo imparato nella rosa che abbiamo curato ogni giorno, in quella che sparge il suo profumo, nel colore del grano, che è il senso di ogni cosa, un viaggio per tornare, uno per ricominciare.
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