Io leggo. Leggo per cercare le risposte, per trovare le parole, per vivere quella sospensione del tempo, per avere un piccolo sembiante di eterno.
Leggo, e tutto prende forma. Leggo le parole che furon di altri, i pensieri che sono sentimento comune, in questa vita fatta di amore e di pianto, di gioia e lamento, di infinito e forza. A volte scrivo, ma quello che scrivo non è mai come ció che leggo. È nella lettura che c'è arricchimento, conoscenza, nuovo inizio ed eterna gioventù. Scrivere è una forma di compensazione. È un anestetico per tutto quello che ho perso, per quello che non è più, per il canto alla luna delle illusioni, per quello che non sono stata capace di capire, per quello che non sono stata in grado di vedere, per quello che è parte di me, per quello che mi riporta a me stessa. Non puoi scrivere se non pensi a qualcuno, se non porti qualcuno o qualcosa nel cuore. C'è un momento preciso che ti insegna il valore delle cose. Non lo impari subito, lo capisci a poco a poco, e succede ogni volta all'improvviso, quando la vita ti mette davanti alla verità delle cose, quando ti lascia il sapore di una casa o di un ricordo, dei giorni dell'infanzia, delle finestre della nonna con ancora i vasi di fiore e pieni di luce. Lo capisci quando non puoi fermare il tempo, nè i segni dei giorni sul calendario, e le tasche ormai non hanno più caramelle, ma sospiri, o qualche rapido fiore. Lo capisci quando stringi tutta te stessa, e l'anima s'incontra in un pensiero d'amore e una preghiera.
Leggo, e tutto prende forma. Leggo le parole che furon di altri, i pensieri che sono sentimento comune, in questa vita fatta di amore e di pianto, di gioia e lamento, di infinito e forza. A volte scrivo, ma quello che scrivo non è mai come ció che leggo. È nella lettura che c'è arricchimento, conoscenza, nuovo inizio ed eterna gioventù. Scrivere è una forma di compensazione. È un anestetico per tutto quello che ho perso, per quello che non è più, per il canto alla luna delle illusioni, per quello che non sono stata capace di capire, per quello che non sono stata in grado di vedere, per quello che è parte di me, per quello che mi riporta a me stessa. Non puoi scrivere se non pensi a qualcuno, se non porti qualcuno o qualcosa nel cuore. C'è un momento preciso che ti insegna il valore delle cose. Non lo impari subito, lo capisci a poco a poco, e succede ogni volta all'improvviso, quando la vita ti mette davanti alla verità delle cose, quando ti lascia il sapore di una casa o di un ricordo, dei giorni dell'infanzia, delle finestre della nonna con ancora i vasi di fiore e pieni di luce. Lo capisci quando non puoi fermare il tempo, nè i segni dei giorni sul calendario, e le tasche ormai non hanno più caramelle, ma sospiri, o qualche rapido fiore. Lo capisci quando stringi tutta te stessa, e l'anima s'incontra in un pensiero d'amore e una preghiera.
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