A me alla fine la pioggia d'estate piace.
Mi piace il suo profumo, il ticchettìo dolce, quella pausa che porta dalla frenesia tipica di questo periodo, dall'effervescenza di un caldo torrido che è ovunque rumore, movimento, folla, azione.
Invece con la pioggia d'estate, la vita sembra riprendere il suo corso, il mare si riappropria dei suoi spazi e perfino i gabbiani sembrano trovare un orizzonte in più, liberi di vagare come sono su una spiaggia di nuovo tutta per loro.
Ed è ovunque silenzio, e il mare grigio cielo canta la sua canzone di lontano, ed allora è più bello fermarsi a guardare le onde.
Sì, la pioggia d'estate è come il mare d'inverno, servono entrambi perchè sono l'uno il corrispettivo dell'altro.
A me piacciono tutt'e due, perchè la poesia quando accade, non importa come, bisogna coglierla, viverla.
Sarebbe uno spreco, no?
Invece con la pioggia d'estate, la vita sembra riprendere il suo corso, il mare si riappropria dei suoi spazi e perfino i gabbiani sembrano trovare un orizzonte in più, liberi di vagare come sono su una spiaggia di nuovo tutta per loro.
Ed è ovunque silenzio, e il mare grigio cielo canta la sua canzone di lontano, ed allora è più bello fermarsi a guardare le onde.
Sì, la pioggia d'estate è come il mare d'inverno, servono entrambi perchè sono l'uno il corrispettivo dell'altro.
A me piacciono tutt'e due, perchè la poesia quando accade, non importa come, bisogna coglierla, viverla.
Sarebbe uno spreco, no?
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